Cosmo

Cosmo Witold Gombrowicz


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Cosmo





Due uomini arrancano nel solleone di una campagna polacca che ronza di canicola e insetti. Arrancano e arrancano, tra boschi neri di ombre, campi neri di terra, siepi nere di sterpi. Lungo la strada un passero penzola incapestrato al ramo di un albero, con il becco aperto, nero di morte. È il primo indizio che apre unimprovvisata caccia allenigmatico assassino, unindagine sbalestrata e costellata di microcosmici indizi, messaggi che portano alla luce altre impiccagioni rituali, biascichii notturni e cabalistici oggetti disseminati, forse criminosamente o forse solo per caso, tra le stanze della dimessa pensione in cui i due decidono di sostare.Qui, nella complicità di una famiglia di misteriosi albergatori, altri ritrovamenti e anomalie amplificano leccitazione: il cadavere di un gatto che oscilla nella caligine montana, un uomo con le scarpe gialle appeso nel cuore della boscaglia, una donna silenziosa dalla bocca sfigurata, i colpi selvaggi di un martello nella notte, e gracidii di rospi alle porte, appetiti orgiastici, cigolii di talami incestuosi. Tutti nella casa sembrano nascondere un segreto, sfilandosi però dallinterrogatorio dei giovani ospiti con lepidezze e contraccuse, mentre le piste si moltiplicano, si contraddicono, si confondono nel disincanto di ogni verosimile soluzione.Cosmo che il Saggiatore propone in una nuova traduzione è lultima perturbante storia raccontata da Witold Gombrowicz; la più violenta, ironica, oscura favola mai scritta dal visionario autore polacco, uno dei grandi maestri del Novecento. Un romanzo che coglie nellatmosfera poliziesca gli smerigli filosofici di unindagine sulla tragedia umana, i disperati tentativi di scovare un senso nei dettagli marginali dellesistenza, gli impulsi sessuali esasperati fino allaberrazione che manipolano la nostra percezione del mondo, e lambiguità del reale cui la noia del vivere rivendica inesauribili interpretazioni, formulando di continuo cosmi paralleli, fantasmi, invisibili assassini le cui tracce si fanno evidenti solo per chi li ha immaginati. In questa foresta di segni, il Cosmo il grande ordine che dà forma al Caos è solo un altro nome con cui appellare la morte. È la sua apparizione sfingica, il suo subdolo serpeggiare nella vita tra simboli che si imboscano ovunque, ma che raramente riusciamo a decifrare.

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João gregorio
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18/04/2022 10:29:43

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