Immagini Mancanti. Lestetica del documentario nellepoca dellintermedialità

Immagini Mancanti. Lestetica del documentario nellepoca dellintermedialità Dario Cecchi


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Immagini Mancanti. Lestetica del documentario nellepoca dellintermedialità





Il documentario torna oggi a interessare gli autori, la produzione e il pubblico perché in esso è possibile trovare un laboratorio di sperimentazione del linguaggio dei nuovi media. Registi, tra gli altri, come Delbono, Di Costanzo, Marazzi, Marcello, Minervini, Quatriglio, Rosi tra gli italiani, o Oppenheimer e Panh tra gli stranieri, non si limitano a raccontare la realtà, ma ci mostrano gli usi possibili delle nuove tecnologie intermediali e interattive, nella misura in cui queste non ci allontanano, bensì ci rimettono in contatto in modo rinnovato con il mondo che ci circonda. Il documentario contemporaneo per il quale lautore propone la definizione di cinema di testimonianza, più adatta a descrivere il documentario contemporaneo di quella classica di cinema del reale ci insegna a incontrare il mondo attraverso la mediazione digitale, che definisce ormai lorizzonte di ogni nostra esperienza. A tale scopo, il saggio mette a lavoro alcune ipotesi filosofiche novecentesche sullimmagine (tra le altre, quelle di Ricoeur, Gadamer, Merleau-Ponty, Lyotard) riferendone in modo originale i risultati ai nuovi usi dellaudiovisivo che qui sono trattati. Ai capitoli teorici si affiancano analisi di sequenze o di immagini, definite iconologie, tratte da film di alcuni degli autori sopra menzionati.

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João gregorio
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03/05/2022 05:13:26

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