Crepet affronta il difficile tema del suicidio - una delle prime cause di morte tra i giovani - in modo esaustivo, sia per le motivazioni e/o altri fattori di rischio che potrebbero esserne all'origine, sia per l'agire dei servizi territoriali ed i possibili interventi con la famiglia, sia per gli interventi di prevenzione che potrebbero essere messi in atto. Il punto di partenza è l'analisi del concetto di morte nella prima adolescenza, le preoccupazioni e i sentimenti dei giovani e il loro punto di vista in riguardo alle condotte suicidiarie proprie e dei coetanei. Una storia emblematica, utilizzata come paradigma, serve a Crepet per riflettere sull'elaborazione del lutto - individuale e collettiva - da parte di un gruppo di operatori psichiatrici e dei familiari. L'influenza che potrebbero avere i mezzi di comunicazione di massa viene discussa sia per quanto riguarda il rischio di instabilità emotiva legato all'immaginario collettivo veicolato dai media che "appare tanto improbabile quanto seducente", sia per la loro influenza sulle condotte suicidiarie (suicidio imitativo). Le diverse considerazioni sono suffragate da ricerche epidemiologiche e sociali svolte in Italia e all'estero e vengono messe a confronto con le principali teorie interpretative. Il linguaggio è accessibile e la lettura agevole; ciò rende il libro utile non solo agli operatori sanitari, ma a tutti coloro che hanno un ruolo nell'accompagnamento e nell'educazione dei giovani, primi fra tutti i familiari e i docenti. Katja Delang (septembre 2003).