Pensare al non vedere

Pensare al non vedere Jacques Derrida


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Pensare al non vedere





Delle arti di ciò si tratta in questo libro. Delle arti, appunto, al plurale. O anche della problematicità di un singolare l«arte» , che si rifrange ogni volta in una molteplicità lontanissima dallessere omogenea. Jacques Derrida non si è mai sottratto alla sottile quanto inevitabile ingiunzione che le «arti del visibile», ossia il disegno, la pittura e la fotografia, ma anche il cinema, la videoarte e il teatro, suscitano per il solo fatto di esistere. Ed è vero come il lettore potrà constatare che la decostruzione trova nelle arti unoccasione assai feconda di esplicitare, mettere alla prova e sperimentare la portata dei suoi concetti. Per quanto concerne il visibile, infatti, si tratta sempre, anche se in modalità differenti nelle arti e rispetto alla scrittura, della traccia, del tratto, di spettri, e dunque di un «vedere senza vedere niente». Derrida non avrà pensato che a questo non vedere, come rivelano i testi qui raccolti (saggi, interventi, conferenze, interviste, scritti per cataloghi darte), apparsi lungo larco di venticinque anni di attività e pratica di scrittura, successivi alla pubblicazione di La vérité en peinture (1978) fino al 2004.

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João gregorio
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