Stai zitta e va in cucina

Stai zitta e va in cucina Filippo Maria Battaglia


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Stai zitta e va in cucina





A casa sono le regine indiscusse, fuori le suddite sottomesse. Viste dalla politica, le donne italiane devono essere così. «La moglie fa la moglie e basta», deve essere «remissiva», ha molti doveri, pochi diritti e «specifiche attitudini». Se la donna è emancipata diventa subito di «facili costumi», se è bella «è per questo che fa carriera», se è brillante non può che essere «abilmente manovrata». Stai zitta e va in cucina è la storia degli insulti, delle discriminazioni e dei pregiudizi politici nei confronti delle donne. Ed è una storia a cui prendono parte quasi tutti: i padri costituenti e Beppe Grillo, il Pci e Silvio Berlusconi, la Dc e i partiti laici, i piccoli movimenti e le grandi coalizioni. Da questo punto di vista, la politica italiana si mostra singolarmente unanime. NellItalia repubblicana la crociata sessista arruola tutti: premier, segretari di partito, ministri, capi di Stato, giù giù fino allultimo portaborse sconosciuto. Dopo il suffragio universale, «concesso» nel 45, il maschilismo italico si fa sentire già con la stesura della Costituzione, per proseguire fino ai giorni nostri, tra appelli, citazioni sofisticate e insulti da bettola. Dalla battaglia sul divorzio alle norme contro la violenza sessuale, dallaccesso alla magistratura al dibattito sulle quote rosa, questo libro è un succinto racconto storico incredibilmente attuale , per capire come si è diffusa e perpetrata la misoginia politica in uno dei Paesi più maschilisti dEuropa.

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João gregorio
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02/03/2021 11:02:03

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